Un dispositivo elettronico ultrasottile, dello spessore di tre micron, può essere applicato a tutti i tipi di superficie, irregolari, curve, delicate e flessibili, come foglie, lenti ottiche o bucce...
Leggi tuttoTracce sul Fondo è un progetto di Università di Pisa e Greenpeace per la tutela del mare attraverso un drone subacqueo, in grado di rilevare le impronte lasciate da attività umane dannose per gli ecosistemi marini costieri, e che spesso sono difficili da rilevare. Alcune attività di pesca a strascico, ma anche alcune varianti illegali di pesca a circuizione, hanno effetti devastanti documentati puntualmente, ma dei quali non abbiamo una mappa complessiva. Allo stesso modo, è scarsa la consapevolezza che le migliaia di imbarcazioni che circolano lungo le nostre coste possono arrecare gravi danni ad habitat tanto fragili quanto fondamentali come le praterie di Posidonia oceanica. In assenza di indicazioni chiare, di una buona gestione degli spazi marittimi, di una più efficace prevenzione delle attività illecite a mare, questi impatti si sommano. Lo scopo di Tracce sul Fondo è mettere a punto un sistema di monitoraggio degli habitat marini utilizzando un drone subacqueo autonomo, Zeno, dotato di telecamere e sonar. Da Zeno partono segnali acustici diretti al fondale per stabilirne in modo preciso la conformazione grazie all’analisi dell'eco riflessa e individuare attività illecite che lasciano un segno, come ad esempio i solchi impressi dalla pesca a strascico. Con i dati forniti dal robot possiamo avere una mappatura precisa del fondale marino a profondità superiori a 50 metri, di solito molto difficili da monitorare. Grazie, Zeno!