Tre tesi di dottorato del DII in finale al premio AIIC - 'Associazione Italiana Ingegneri Clinici

03 Maggio 2023
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I lavori selezionati competono nella sezione “Applicazioni innovative di bioingegneria”, che premia le migliori tesi di dottorato del settore.

L'11 maggio, al convegno nazionale AIIC a Firenze, verrà proclamato il lavoro vincitore da parte di una giuria tecnica.

Le tesi selezionate sono quelle di Irene Chiesa, Amedeo Franco Bonatti e Gabriele Maria Fortunato, che si sono dottorati in bioingegneria al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, e hanno condotto la loro ricerca al Centro "E.Piaggio", occupandosi di tecniche innovative di biofabbricazione in ambito biomedicale sotto la guida di Giovanni Vozzi e Carmelo De Maria.

Irene Chiesa, 29 anni, originaria di La Spezia si è occupata dello sviluppo di una metodologia di desgin per la stampa 4D, ovvero la fabbricazione mediante stampa 3D di strutture in grado di cambiare la propria forma nel tempo in maniera controllata e prevedibile in seguito all'applicazione di uno stimolo esterno, come la temperatura o l'umidità. All'interno del progetto la metodologia è stata validata mediante lo sviluppo di casi studio riguardanti l'ingegneria tessutale della trachea e del sistema nervoso e per la fabbricazione di dispositivi medici per chirurgia intestinale.

Amedeo Franco Bonatti, 27 anni, originario di Sarzana si è occupato dello sviluppo di una biostampante 3D di costrutti complessi che sostituiscano o ripararino un tessuto o un organo danneggiato, con lo scopo ultimo di venire impiantati, sopperendo così alla carenza di donatori. Attualmente sono pochi gli esempi di traslazione clinica di un prodotto biostampato, a causa principalmente di limitazioni tecnologiche e barriere normative. In questo contesto, il progetto di dottorato riguarda lo sviluppo di sistemi di controllo qualità che garantiscano un prodotto altamente accurato e riproducibile in modo da accelerare il passaggio verso l’uso di routine negli ospedali.

Gabriele Maria Fortunato, 31 anni, originario di Agropoli ha lavorato a una soluzione innovativa nell’ambito dell’ingegneria tessutale e della medicina rigenerativa: il bioprinting in situ. Questa tecnologia consiste nella deposizione controllata di biomateriali direttamente sul paziente, per la rigenerazione di tessuti e organi danneggiati. Lo studio prevede la definizione e validazione di una procedura operativa con approccio robotico, al fine di garantire minori complicanze e un più rapido recupero da parte del paziente.

Oltre alla valutazione di esperti, l'AIIC ha scelto di dare un riconoscimento anche al lavoro che viene giudicato più di impatto da non addetti ai lavori, tramite il premio giuria popolare. Il voto può essere espresso a questo link: https://www.convegnonazionaleaiic.it/category/applicazioni-innovative-di...