“Un ingegnere deve andare nel profondo e nel passato”
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A Tg Leonardo un servizio sulla ricerca condotta al laboratorio FoReLab 5.0 dell'Università di Pisa sui sistemi Human-Centric, in grado di cogliere lo stato anche emotivo delle persone, e interagire in modo empatico. Nel servizio Abel, il robot-adolescente integrato con la piattaforma IA Cerbero, un modello di linguaggio messo a punto dai ricercatori pisani, che lo rende in grado di avere una conversazione naturale con l'interlocutore
Abel è il primo robot empatico italiano nato nel dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa nel Laboratorio di ricerca, orientata al futuro dell'industria 5.0, con un'automazione che mette al centro l'uomo
Riesce a comunicare non solo con la voce, e con le espressioni del volto, ma capisce lo stato emotivo umano attraverso i segnali involontari del corpo, come il battito cardiaco, il calore del volto, la sudorazione delle mani.
Può essere utilizzato per aiutare le terapie delle persone affette da disturbi della comunicazione emotiva, come autismo, o alzheimer, ma il sistema elaborato dagli ingegneri informatici e biomedici dell'Università di Pisa potrebbe essere applicato a qualunque tipo di macchina intelligente, anche un computer.
Il suo modello di linguaggio si chiama Cerbero, è open source, e nasce per colmare la lacuna di un sistema capace di comprendere la lingua e il modo di pensare italiani. I suoi creatori hanno spiegato a Tgr Leonardo come funziona. Le interviste a Alberto Greco, Ingegneria dell'Informazione, Università di Pisa, Federico Galatolo, Ingegneria dell'Informazione, Università di Pisa, Lorenzo Cominelli, Ingegneria biomedica, università di Pisa
Servizio di Laura de Donato, montaggio di Benedetto Mallevadore